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Cummings, Edward Estlin.

Poeta e romanziere statunitense. Laureatosi ad Harvard, partecipò in Francia alla prima guerra mondiale; accusato ingiustamente di spionaggio, venne arrestato dalle autorità locali e imprigionato in campo di concentramento. Questa esperienza destò in lui un forte sentimento di solidarietà tra gli individui sociali più indifesi. Tornato in patria, venne a contatto con le avanguardie letterarie di New York e si affermò rapidamente come uno dei poeti di maggiore spicco della sua generazione. Il primo romanzo, La stanza enorme (1922), è un diario della sua prigionia. Di nuovo a Parigi nel 1921, conobbe Picasso e si interessò di arte figurativa, in particolare Cubismo e Futurismo. Le opere successive a questo viaggio sono permeate da uno sperimentalismo che lo avvicina ad Apollinaire: C. sovverte gli stilemi tradizionali violando l'ortografia, sopprimendo la punteggiatura e disponendo singolarmente le parole sulla pagina. Tra gli scritti più importanti figurano: la raccolta di poesie Tulipani e camini (1923), XLI Poesie (1925), Viva (1931), Poesie complete (1954). La visione del C. è non di rado ironica o beffarda, ma dalla satira egli parte per una rigenerazione dell'individuo (Cambridge, Massachusetts 1894 - North Conway, New Hampshire 1962).