Poeta e romanziere statunitense. Laureatosi ad
Harvard, partecipò in Francia alla prima guerra mondiale; accusato
ingiustamente di spionaggio, venne arrestato dalle autorità locali e
imprigionato in campo di concentramento. Questa esperienza destò in lui
un forte sentimento di solidarietà tra gli individui sociali più
indifesi. Tornato in patria, venne a contatto con le avanguardie letterarie di
New York e si affermò rapidamente come uno dei poeti di maggiore spicco
della sua generazione. Il primo romanzo,
La stanza enorme (1922),
è un diario della sua prigionia. Di nuovo a Parigi nel 1921, conobbe
Picasso e si interessò di arte figurativa, in particolare Cubismo e
Futurismo. Le opere successive a questo viaggio sono permeate da uno
sperimentalismo che lo avvicina ad Apollinaire:
C. sovverte gli stilemi
tradizionali violando l'ortografia, sopprimendo la punteggiatura e disponendo
singolarmente le parole sulla pagina. Tra gli scritti più importanti
figurano: la raccolta di poesie
Tulipani e camini (1923),
XLI
Poesie (1925),
Viva (1931),
Poesie complete (1954). La visione
del
C. è non di rado ironica o beffarda, ma dalla satira egli
parte per una rigenerazione dell'individuo (Cambridge, Massachusetts 1894 -
North Conway, New Hampshire 1962).